Ogni tanto trovo qualche articolo che dice quanto i blog sono importanti, e me lo leggo e rileggo come conferma per qualcosa di cui in realtà sarei comunque convinta.
Credo di aver avuto voglia di aprire un blog nel momento in cui ho scoperto che esistevano. E no, non tenevo un diario da piccola, e nemmeno da adolescente. Scrivevo, sì, ma soprattutto come modo per ragionare, per mettere in ordine i pensieri, per dare voce alle cose che non sapevo dire. E scrivere mi piaceva; mi piacevano (e mi piacciono tuttora) i quaderni, le penne stilografiche, i fogli, la carta, la calligrafia.
E poi ho fatto il copywriter. E poi ho smesso di farlo. Ed ecco il blog era un nuovo modo, libero, moderno, veloce, breve. Il mio ideale.
Il mio primo blog si chiamava Kooblog ed è durato un mese o poco più. Scrivevo di libri ma ne leggevo troppo pochi per tenergli dietro. Anche se mi ricordo che avevo un paio di follower fedeli a cui piaceva come raccontavo dei libri che avevo letto. Dopo un po’ di tempo c’è stato Piumedoca, e ora Ciabattine…
Ma bando alla nostalgia e veniamo ai 20 vantaggi.
Vi dirò quali sono stati per me quelli reali: il 10, il 17 e il 20. Ovvero costruirsi un network, esprimere se stessi e acquisire il controllo della propria identità online. E scusate se è poco.
Degli altri punti, il 20 poi è in questo momento cruciale: non si parla di altro che di reputazione online, e il blog è sicuramente un modo perfetto per modellare, aggiornare, migliorare giorno dopo giorno la propria “brand image”. Io aggiungerei, ai 20 vantaggi di cui sopra, la disciplina e la costanza a cui un blog ti educa, o ti riporta…
Ecco. Concludo con un libro (ti pareva che la milanese sui libri non trovava un libro per l’argomento di cui parlava!!): The reputation economy, di Michael Fertik, in cui si sostiene che la reputazione sia per un’azienda più importante di qualsiasi altro asset, valore, bilancio, quota di mercato…
Buon blog a tutti! E un grazie speciale a Ferruccio Gianola, a cui mi sono ispirata per scrivere questo articolo!
Carissime mie blogger preferite, purtroppo non sono d’accordo con il punto 4) … dico purtroppo perchè oggi capisco che a volte i cari vecchi “temi” servivano… eccome!
Complimenti!